Quella che andrà in scena sabato 9 febbraio al Teatro Civico di Vercelli (ore 21), nel cartellone del XXI Viotti Festival, è la storia di una gioia annunciata. Era infatti nell’aria da anni, e finalmente si realizza: Guido Rimonda, il solista residente del Festival che da anni incanta con il suo Stradivari Leclair, avrà l’enorme piacere – e, come è facile immaginare, la grande responsabilità – di dirigere come solista la sedicenne Giulia Rimonda, ovvero sua figlia, fantastico quanto precoce talento violinistico da poco pienamente sbocciato. Il pubblico del Festival ha visto debuttare Giulia ad appena cinque anni in uno dei tradizionali Concerti di San Silvestro, l’ha seguita nelle sue prime apparizioni in orchestra, ha assistito nella scorsa stagione alla sua affermazione nella Camerata Ducale Junior, la formazione composta da talenti under 19 che la Camerata Ducale ha il merito di aver ideato e lanciato, ricevendone grandissime soddisfazioni.
E il 9 febbraio – finalmente, è il caso di dirlo – arriverà il passo finale: Giulia sarà la solista e suo padre il direttore, in un concerto che non è difficile prevedere regalerà emozioni a piene mani, nonché qualche lacrima di commozione agli spettatori più sensibili.
È possibile immaginare cosa si agiterà nell’animo di Guido Rimonda al momento dell’attacco del primo brano. Intuire un talento, coltivarlo, seguirlo nel suo mai facile percorso, sostenerlo con pazienza ed energia inesauribili e vederlo infine affacciarsi su quella che è legittimo prevedere sarà una prestigiosa carriera, è un’opera che dà senso a tutta una vita.
E conoscendo le doti umane di Guido, profonde almeno quanto quelle musicali, si può pensare che quel momento valga più di tutti i successi raccolti in oltre trent’anni di grandi concerti, di tournées, di dischi.
Tanto più che il programma scelto sembra fatto apposta per toccare l’anima dello spettatore. Chi, infatti, sa regalare con la sua musica una sensazione tanto intensa e struggente, drammatica e limpida allo stesso tempo, quanto Čajkovskij?
Il Concerto per violino, composto nella primavera del 1878 al culmine di una terribile crisi esistenziale, è l’esempio perfetto di come l’arte possa ‘curare’ la vita: è difatti opera di ammirevole freschezza e felicità inventiva, considerata oggi tra i capolavori assoluti della letteratura violinistica.
Vivissima e sfolgorante è invece la Suite dal balletto Lo schiaccianoci, con il suo celeberrimo Valzer dei fiori dal fascino suadente e inebriante. Nel complesso, un programma contraddistinto da un dialogo fitto e proficuo tra solista e orchestra, ideale per consentire a Giulia Rimonda di mostrare sensibilità e maturità interpretativa, facendo così ‘dimenticare’ al pubblico la sua giovanissima età.
Sabato 9 febbraio 2019 ore 21
Teatro Civico, via Monte di Pietà 15 – Vercelli
Giulia Rimonda violino
Orchestra Camerata Ducale
Guido Rimonda direttore
Pëtr Il’ič Čajkovskij Concerto in re maggiore per violino e orchestra op. 35
Lo schiaccianoci. Suite dal balletto op. 71a